Baggio, Mazzone e i cani: La storia di un'amicizia straordinaria
Roberto Baggio e Carletto Mazzone, due nomi che evocano subito immagini di un calcio passionale, emozionante, fatto di talento puro e grinta indomabile. Ma la loro storia, oltre al campo, è intrecciata anche da un filo rosso che li unisce da sempre: l'amore per i cani.
Un'amicizia nata a Firenze
Era il 1990 quando Baggio, giovane talento del Vicenza, approdò alla Fiorentina. Il suo allenatore? Proprio Mazzone. Nonostante la differenza d'età, tra i due scattò subito un'intesa profonda. La loro complicità, fuori dal campo, veniva espressa anche attraverso la passione comune per i cani. Mazzone, noto per la sua grande affezione per gli animali, aveva sempre un amico a quattro zampe al suo fianco. Baggio, da parte sua, aveva un Golden Retriever di nome "Bimbo" che diventava un vero e proprio simbolo di questa amicizia.
Un gesto che dice tutto
Un aneddoto, in particolare, racconta la profondità di questo legame. Durante un allenamento a porte chiuse, Baggio ricevette un brutto colpo alla caviglia. Era evidente la sofferenza del giocatore, che si era ridotto a saltellare con un piede solo. Mazzone, invece di cercare di consolarlo con parole, lo guardò con occhi preoccupati e poi fece un gesto inaspettato. Prese il suo cane, un Labrador, e lo fece sedere accanto a Baggio. In quel momento, il dolore del giocatore sembrava diminuire, come se l'affetto dell'animale gli avesse dato un po' di sollievo.
L'eredità di un'amicizia speciale
La storia di Baggio e Mazzone, sul campo e fuori, è un esempio di come la passione, la dedizione e l'amore possono creare un legame speciale. L'affetto per i cani, in questo caso, ha dato un tocco in più a un rapporto che ha saputo regalare al calcio momenti indimenticabili.
Un'amicizia che continua a vivere nel cuore dei tifosi, e che ci ricorda che anche i grandi campioni, come tutti noi, hanno bisogno di affetto e di un amico fidato.