Tacconi: "Nuovo inizio, ma un rammarico" - Sui medici
Un nuovo capitolo per Stefano Tacconi, ma con un'ombra di rammarico. Il portiere ex Juventus e Nazionale, colpito da un aneurisma cerebrale nel 2019, ha fatto il suo ritorno a casa dopo un lungo periodo di riabilitazione. Un momento importante per lui e la sua famiglia, ma con un pensiero rivolto a coloro che hanno contribuito al suo recupero: i medici.
Tacconi non dimentica il supporto che ha ricevuto dal personale medico durante la sua battaglia: "Il rammarico è che non ho ancora potuto ringraziare tutti i medici che mi hanno aiutato. Spero di farlo presto. Sono stati fantastici, li ringrazierò uno per uno. Mi hanno salvato la vita."
Un'esperienza difficile che ha lasciato il segno, ma anche una profonda gratitudine: "È stato un periodo molto duro, ma sono felice di essere tornato a casa. I medici mi hanno aiutato a rimettermi in piedi, ora devo continuare a lavorare sodo per riprendermi completamente. La vita è bella, non dobbiamo mai arrenderci."
Il suo ritorno a casa è un segnale di speranza: "Sono tornato a casa, ma il mio percorso di riabilitazione continua. Sono grato per l'amore e il supporto che ho ricevuto da tutti, soprattutto dalla mia famiglia. La vita mi ha messo alla prova, ma sono pronto ad affrontare le nuove sfide."
L'ex portiere, nonostante il periodo difficile, non perde il suo spirito combattivo: "Sono stato un lottatore in campo e lo sono ancora nella vita. La mia battaglia non è finita, ma ho imparato che la vita è un dono prezioso. Non bisogna mai perdere la speranza."
Le parole di Tacconi sono un esempio di forza e resilienza: "Grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto in questo momento difficile. La vita è imprevedibile, ma con la forza di volontà si può superare ogni ostacolo. Non smetterò mai di lottare per la vita."
L'esperienza di Tacconi è un monito per tutti: "La salute è un bene prezioso, non diamolo per scontato. Prendiamoci cura di noi stessi e dei nostri cari, e non perdiamo mai la speranza."